Alberto Pellai è medico, ricercatore all’Università degli Studi di Milano, psicoterapeuta dell’età evolutiva e padre di quattro figli. Si occupa di prevenzione in età evolutiva e lo scorso ottobre è stato ospite del Villaggio Sos di Vicenza per una formazione aperta a tutta la cittadinanza.

È stata l'occasione per scambiare con lui qualche parola sulle sfide educative dell'attualità.

Quali sono le sfide educative ed evolutive che ci troviamo ad affrontare oggi?

Le sfide degli adolescenti di oggi sono quelle degli adolescenti di sempre: prima di tutto, imparare ad avere un’autonomia rispetto alla dipendenza dagli adulti di riferimento e trovare il loro posto nel mondo. I giovani devono allo stesso tempo adattarsi ai cambiamenti corporei, imparare a integrare la dimensione della sessualità nel proprio percorso di crescita e trovare un gruppo di riferimento fuori dall’ambiente familiare, con cui mettersi alla prova e acquisire delle competenze che gli serviranno poi per la vita. Tutti noi siamo passati attraverso questi passaggi. Ma oggi c’è un rischio maggiore: uno sdoppiamento tra la vita reale e la vita virtuale, on line. La gestione di questa doppia esistenza nel percorso di crescita può essere un’opportunità, così come generare dei pericoli se non seguita bene. Oggi è questa una delle sfide principali per noi adulti.

Cosa significa costruire un progetto educativo per queste due vite parallele?

Spesso noi adulti siamo iperprotettivi nella vita reale, ma allo stesso tempo nella vita virtuale non abbiamo alcun genere di controllo e i giovani possono fare quello che vogliono. Abbiamo bisogno di costruire un progetto educativo per entrambi questi aspetti della vita quotidiana. Significa a volte essere rompiscatole, farsi criticare da un figlio e correre dei rischi, ma non c’è crescita senza rischio.

Che importanza rivestono formazioni come quella di oggi, fatta in un contesto di accoglienza sociale come il Villaggio Sos?

I ragazzi che vivono un percorso di crescita lontano dalla famiglia di origine devono affrontare le stesse sfide dei loro coetanei, ma in un contesto molto differente. Spesso sono in equilibro tra l’esigenza di una protezione e il desiderio di esplorazione. È il tema del limite, che possono affrontare positivamente se accanto a loro c’è un adulto con cui confrontarsi nella costruzione di un progetto educativo e di vita.
Occasioni di formazione come questa sono un supporto che offre nuovi modelli e indirizzi nel modo di relazionarsi con i giovani. Nella formazione non troviamo mai risposte semplici a problemi complessi, ma individuiamo nuovi elementi che migliorano la nostra capacità di comprensione della complessità del sistema e che ci aiutano a sentire che non stiamo improvvisando, ma che ci muoviamo in un modello operativo solido e condiviso.

 

Il sito di Alberto Pellai è albertopellailibri.it.

 

Articolo a cura della Dott.ssa Chiara Spadaro, giornalista e antropologa