Prove di lettura online ed eventuali percorsi di recupero con test di verifica, se dovessero essere riscontrate delle difficoltà. Insomma, uno screening online a tutti gli effetti, che permette una valutazione delle abilità comunicative e di lettura di bambini e ragazzi.
Si chiama Dislessia 2.0 ed è la prima piattaforma in Italia progettata per intercettare precocemente bambini e ragazzi con DSA(Disturbi Specifici dell'Apprendimento) e ridurre così il ricorso da parte delle famiglie a specialisti del settore, se non in caso di effettivo bisogno.
La piattaforma Dislessia 2.0, il cui utilizzo è accessibile a tutti ed è gratuito, ha diverse funzionalità: Dislessia on line, un progetto per la valutazione a distanza e il recupero on-line delle difficoltà di lettura di bambini, di ragazzi e di adulti; Smart@pp, una piattaforma per uno screening molto precoce finalizzata a individuare eventuali disturbi di comunicazione nei primi tre anni di vita; Dislessia Amica un percorso di formazione e-learning per insegnanti.
L'iniziativa di proporre uno screening digitale gratuito e accessibile a tutti è stata promossa da Fondazione TIM in partnership con l'Associazione Italiana Dislessia, l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l'Istituto Superiore di Sanità e l'Istituto di Scienze Applicate & Sistemi Intelligenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Messina in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero dell'Istruzione.
Da quanto emerge dal focus dedicato agli “Alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) nell’a.s. 2016/2017”, pubblicato sul sito del MIUR e curato dall’Ufficio Statistica e Studi, sono 254.614 gli alunni delle scuole italiane di ogni ordine e grado con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
La percentuale più alta si trova nella scuola secondaria di I grado (scuole medie): sono il 5,40% dei frequentanti, contro il 4,03% della secondaria di II grado (scuole superiori a indirizzo liceale o tecnico e professionale) e l’1,95% della primaria (scuole elementari). Il disturbo di apprendimento più diffuso è proprio la dislessia (42,5% delle certificazioni), seguito dalla disortografia (20,8%), dalla discalculia (19,3%) e dalla disgrafia (17,4%).
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