Secondo l’osservatorio di SOS Villaggi dei Bambini, negli ultimi anni sono aumentate le richieste di aiuto di donne vittime di maltrattamento che chiedono protezione per loro stesse e per i propri figli.
Per questo l’Organizzazione ha avviato il progetto “MammaBambino”, attivo anche nel Villaggio SOS di Vicenza, nato per tutelare il benessere psicofisico della mamma e dei bambini soprattutto nei casi di maltrattamento, trascuratezza e deprivazione socioculturale. Inoltre, l’Organizzazione lavora quotidianamente al fianco delle donne vittime di violenza accolte per aiutarle a riconquistare la loro autonomia e le accompagna sia in un percorso di inserimento nel mondo del lavoro, che di ricerca di una soluzione abitativa indipendente e sicura.
Oggi, con il progetto “MammaBambino”, Il Villaggio SOS di Vicenza gestisce due comunità educative mamma bambino che nel 2018 hanno accolto 17 giovani donne con i loro figli, per un totale di 42 beneficiari.
LA CAMPAGNA “NON È UN GIOCO” A SOSTEGNO DEL PROGETTO “MAMMABAMBINO”
Con la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Non è un gioco” si sosterrà il progetto “MammaBambino” di SOS Villaggi dei Bambini, un programma di sostegno e rafforzamento familiare affinché venga mantenuta e consolidata la relazione tra la mamma e il suo bambino. Il progetto si concretizza all’interno dei Villaggi SOS in Italia e nel programma di affido familiare a Torino attraverso diversi servizi: la Casa SOS Mamma con Bambino, che accoglie giovani madri con il bambino e gestanti che hanno bisogno di un sostegno; la “Casa SOS per Donne Vittima di Violenza”, dedicata alle donne vittime di violenza o a rischio di possibili maltrattamenti che sono costrette ad allontanarsi da casa; gli “Appartamenti per l’autonomia”, per lavorare sul recupero della genitorialità e l'acquisizione di una indipendenza di tipo lavorativo ed economico. Il progetto, inoltre, offre numerose attività per il rafforzamento delle capacità genitoriali come sostegno psicoterapeutico, mediazione familiare, sostegno al ruolo genitoriale e percorsi di formazione, lavoro e autonomia abitativa.
Si può sostenere la campagna “Non è un gioco” di SOS Villaggi dei Bambini con SMS o chiamata da rete fissa al numero solidale 45590 dall’11 febbraio al 3 marzo 2019. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile, e di 5 e 10 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb, Vodafone e Tiscali.
Attivo in Italia dal 2011 e rinnovato nel 2018 il progetto che vede la collaborazione tra Nespresso, Cial, Utilitalia e il Cic (Consorzio italiano Compostatori), consente ogni anno di recuperare e destinare a una seconda vita le capsule usate, riciclando i due materiali di cui sono composte: l’alluminio e il caffè residuo. L’alluminio viene riciclato al 100%, mentre il caffè viene trasformato in compost e utilizzato come fertilizzante in una risaia in Provincia di Pavia. Il riso coltivato viene poi acquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare della Lombardia, che a sua volta lo distribuisce a chi è in difficoltà attraverso le strutture caritative del territorio.
«Siamo molto orgogliosi del programma che ormai da anni portiamo avanti per recuperare e valorizzare le capsule esauste e degli importanti risultati che abbiamo ottenuto», dichiara Marta Schiraldi - Technical and Quality Director Nespresso Italiana. «Un progetto di economia circolare che rappresenta al meglio il nostro impegno per una gestione responsabile e sostenibile delle risorse lungo l’intero ciclo di vita delle capsule di caffè».
Il programma di riciclo in Italia si inserisce all’interno del più ampio progetto The Positive Cup, che permette da anni a Nespresso di garantire un approccio sostenibile in ogni fase del processo produttivo. Nei Paesi d’origine del caffè, il brand è attivo dal 2003 con un altro gruppo di iniziative volte a contribuire concretamente al benessere sociale, economico e ambientale di queste comunità. Grazie al coinvolgimento di 75mila coltivatori locali e oltre 400 agronomi in 12 Paesi nel mondo, nel 2017 l’azienda ha acquistato il 90% del proprio caffè da coltivazioni sostenibili aderenti al programma AAA.
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