03 maggio - dalle 18:30
Sfilata di Moda etica, sostenibile e rivoluzionaria a cura di Unicomondo e delle studentesse dell'Istituto Montagna di Vicenza - indirizzo moda.
Grazie alla collaborazione di Pane Quotidiano, la sfilata avrà luogo in Piazza delle Erbe
La sfilata rappresenta l'evento finale di un percorso di laboratorio in classe sui temi della sostenibilità globale ed è stato reso possibile grazie al progetto "Costruttori di Futuro!" dell'Istituto Oikos, finanziato da AICS e cui Unicomondo collabora con Equo Garantito.
IN CASO DI MALTEMPO, la sfilata verrà rinviata a venerdì 10 maggio, stessa ora e stesso luogo!
12 maggio - dalle 11
Nel bar di Pane Quotidiano in piazza delle erbe a Vicenza
Nell'ambito degli eventi diffusi in città per il festival Vicenza Jazz, Pane Quotidiano Vicenza presenta:
“The Fela Kuti Afro Connection” live + brunch
con Sergio Gonzo (tromba), Luca Moresco (trombone), Antonio Gallucci (sax), Fil Reynolds (basso), Alessandro Lupatin (batteria)
“The Fela Kuti Afro Connection” è un progetto che nasce con l’intento di omaggiare il grande Fela Kuti e l’Afrobeat delle origini, attraverso rivisitazioni di alcuni suoi celebri brani e l’esecuzione di composizioni originali, interpretate da un ensemble ad alto impatto acustico, in cui una incessante e rodata sezione ritmica si interfaccia con la poderosa sezione fiati, per una performance a tratti cruda e senza fronzoli, a tratti lirica e complessa, che dà anche ampio spazio a momenti di improvvisazione collettiva.
Ingresso libero!
19 maggio - dalle 18
Nel bar di Pane Quotidiano in piazza delle erbe a Vicenza
Altro appuntamento per il festival Vicenza Jazz:
Ecosofia, reading musicale e teatrale sul tema dell'ecologia e del rapporto natura – ambiente e uomo
con Marina Magro (autrice), Manuel Bendoni (attore, interprete letture), Laxman Martin (accompagnamento musicale, violino)
I testi realizzati dall'autrice Marina Magro saranno interpretati da Manuel Bendoni e accompagnati dal violino di Lexman Martin.
Ingresso libero!
A Bollate, vicino a Milano, due nidi aprono le porte ad alcuni adulti con disabilità. Il progetto si chiama “La differenza c’è, ma che differenza fa?”
«Mamma, oggi è venuto il ragazzo con il caschetto e abbiamo fatto le costruzioni». Martina, due anni e mezzo e una parlantina sciolta, lo racconta con emozione appena la mamma va a prenderla. Attende ogni mese questa mattinata speciale: quando gli adulti del Centro Diurno Disabili "Centroanchio" di Bollate (Milano) vanno a giocare nel suo nido. Si crea uno spazio per tutti.
Queste mattinate nascono all’interno del progetto “La differenza c’è, ma che differenza fa?”, l’iniziativa che punta a creare momenti di integrazione ed inclusione tra i bambini dell’ultimo anno dei due nidi comunali di Bollate e gli adulti con disabilità che frequentano due servizi del territorio: il Centro Socio Educativo “larcobaleno" e il Centro Diurno Disabili "Centroanchio".
Come ogni attività del nido, anche questi incontri avvengono ad intervalli regolari per consentire ai bambini di creare una routine. Gli adulti del "Centroanchio” hanno delle disabilità fisiche e intellettive piuttosto severe e per loro è molto impegnativo spostarsi, perciò si recano al nido “Il giardino dei Ciliegi” solo una volta al mese. Mentre gli adulti de “larcobaleno” hanno difficoltà più lievi perciò riescono a raggiungere l’asilo nido “Il giardino dei lillà” ogni settimana.
In entrambe le situazioni adulti e bambini sono coinvolti in attività semplici e di condivisione affinché possano entrare in relazione in uno spazio accogliente e protetto, giocando con le costruzioni, manipolando il materiale e cantando. «Desideriamo regalare ai bambini e alle persone con disabilità momenti di condivisione emotivi e relazionali che li vedano protagonisti, liberi di esprimersi, incontrarsi, conoscersi», spiega la pedagogista Daniela Nardellotto, che supervisiona il progetto.
L’incontro non è mai casuale ma si realizza in una situazione pensata sia degli educatori dei centri diurni che dalle educatrici del nido. «Il giorno prima dell’incontro - spiega una educatrice - diciamo ai bambini che domani verranno a trovarci i nostri ospiti speciali e che si potranno fare delle attività. Poi la mattina, quando stanno per arrivare, ripetiamo ai bambini quello che stiamo per fare e chiediamo loro se hanno voglia di giocare insieme. Restiamo in ascolto delle reazioni di ogni piccolino: qualcuno è entusiasta, altri invece preferiscono fare un’attività diversa. Ogni bambino è libero di scegliere cosa fare. Per noi questa libertà è indispensabile, perché rispetta i loro desideri e bisogni».
«I bambini hanno già una propensione naturale a relazionarsi con la diversità, senza alcun tipo di stigma», spiega Luisa Bonardi, coordinatrice del nido “Il giardino dei Ciliegi”. «Nelle classi infatti sono presenti dei bambini con disabilità e, per tutti, questa presenza è naturale, data quasi per scontata. Attraverso questi incontri ai bambini è offerta l'opportunità di confrontarsi fin da piccoli con la condizione della disabilità adulta, che invece è meno famigliare».
Per la buona riuscita di questo progetto - che è quasi a costo zero - è stata fondamentale la formazione rivolta alle educatrici dei nidi, e la continua riflessione condivisa tra tutti gli educatori coinvolti.
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